Non
solo ciclo-escursionismo. A Mestre e in Provincia di
Venezia avanza una nuova cultura della bicicletta: ufficio
biciclette, promozione, piste ciclabili, moderazione del
traffico.
L'annuale
appuntamento con il "raduno nazionale
cicloescursionisti" si concretizza soprattutto in divertenti pedalate
collettive, alla
scoperta del territorio e dell'ambiente in qualche angolo
della nostra bella penisola.
Ma per i soci FIAB può essere anche un'occasione per
capire dove le proposte per favorire la mobilità
ciclabile (urbana e/o nel tempo libero) vengono prese in
seria considerazione, cioè in sintesi vedere cosa si fa
(o non si fa) per facilitare ed incentivare l'uso della
bicicletta nei posti visitati.
Nel
Veneto la FIAB è particolarmente attiva, anche
sul piano delle proposte e rivendicazioni per i ciclisti
urbani. Però in fatto di risultati ottenuti la FIAB-Amici
della Bicicletta di Mestre (l'associazione che
organizza il 17° raduno nazionale) rappresenta una
"punta di diamante" del movimento
cicloecologista.
La bicicletta in provincia di Venezia è da sempre un
mezzo di trasporto popolare. In questi ultimi
decenni però si sono aggravati i problemi legati
all'aumento del traffico veicolare, gli
incidenti, l'impossibilità ad usare la bicicletta su
certe strade o per gli utenti più deboli (bambini,
anziani, ecc.).
Gli
Amici della Bicicletta di Mestre hanno sempre rivendicato
spazi e diritti per i ciclisti urbani, diventando con il
tempo credibili interlocutori delle Pubbliche
Amministrazioni.
Tanto che la Provincia e in seguito il Comune di Venezia,
tra i primi in Italia, hanno istituito l'Ufficio
Biciclette (raccomandato dal "libro
arancione della UE") e a dirigerli hanno chiamato
Antonio Dalla Venezia (già Presidente degli Amici della
Bicicletta di Mestre e tuttora dirigente nazionale FIAB).
A seguito di queste decisioni la politica a favore della
bicicletta ha subito un'accelerazione, sia in
termini quantitativi (iniziative ed opere realizzate) sia
qualitativi (qualità delle opere, in quanto c'è un
"ciclista urbano" a vigilare su progettazione ed
esecuzione). Politica favorita anche dal fatto che
l'Ufficio Biciclette certamente non è stato qui istituito per
crearsi una "foglia di fico ciclabile" (ci
riferiamo a certi Comuni che nessun potere e finanziamento concreto danno
a
tali uffici); sono gli Assessorati coinvolti in primo luogo
a crederci e ad investirci politicamente.
Nonostante questo i problemi restano complessi e di non facile ed
immediata soluzione (come si può leggere nell'intervento
di Dalla Venezia, responsabile Bike Office, molto resta da
fare): il traffico è sempre pesante e
pericoloso, i ciclisti urbani continuano a rivendicare
più spazi, servono più interventi e politiche
coordinate; ma indubbiamente, a confronto con altre
province d'Italia, molto qui si sta facendo e molto è
stato fatto, nella giusta direzione.
Segue una panoramica
con fotografie della situazione e i link consigliati alle
pagine, molto interessanti, dei Bike Office del Comune e
della Provincia.
Le piste
ciclabili nel Comune di Venezia: Mestre e Marghera
(fotografie e storia)
Piste
ciclabili e percorsi in Provincia di Venezia e zone
limitrofe
I
problemi "ciclisti e pedoni ogni giorno in
pericolo di vita" intervento di Antonio
Dalla Venezia- Bike Office del Comune di Venezia
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