Piste
ciclabili sul territorio veneziano: storia, stato attuale e programmi di
sviluppo futuri
articolo di
Gabriele Vergani, architetto,
Ufficio Mobilità, Comune di Venezia
Antonio Dalla Venezia,
consulente, Ufficio Biciclette, Comune di Venezia
pubblicato
nella rivista dell'Ordine degli Architetti
della Provincia di Venezia
Introduzione
L’Amministrazione Comunale di Venezia nel maggio del 2002 ha approvato
il “Piano Generale del Traffico Urbano di Mestre e Marghera” per affrontare i
problemi indotti dal traffico e migliorare il sistema della mobilità del suo
territorio.
Fondamentale importanza riveste il “Piano delle Piste Ciclabili” che
nelle strategie dell’Amministrazione ha il compito di definire i percorsi
ciclabili che dovranno essere realizzati nei prossimi anni.
La bicicletta rappresenta una valida alternativa al mezzo motorizzato
sia a due che a quattro ruote, soprattutto in realtà come la Terraferma
veneziana, contraddistinte da un territorio prevalentemente pianeggiante e con
spostamenti di lunghezza limitata.
Il ruolo degli Enti Locali dovrebbe essere quello di realizzare piste
ciclabili con elevati standard di sicurezza, continuità nei percorsi ed elevata
qualità nella progettazione. Queste caratteristiche si rendono necessarie sia
per rendere attraenti questi percorsi per tutti (bambini e anziani) sia per evitare di realizzare tratti di
piste sconnesse dalla rete. A questi fattori si deve aggiungere che una qualità
progettuale insufficiente può indurre l’utenza ciclistica a preferire la sede
stradale alle piste ciclabili contravvenendo oltretutto alle normative vigenti.
A obiettivi strettamente tecnici legati alle piste ciclabili si
aggiungono strategie ed iniziative per far avvicinare i cittadini a questa
modalità di trasporto. Proprio per perseguire questi fini alcune
amministrazioni, non avendo sempre al loro interno strutture o competenze
adeguate, si sono dotate di uffici dedicati, solitamente denominati “Ufficio
Biciclette”.
Anche il Comune di Venezia, a partire da settembre di quest’anno, ha
istituito un Ufficio Biciclette all’interno dell’Ufficio Mobilità, tra gli obiettivi a breve termine sono da
sottolineare: la realizzazione della carta delle piste ciclabili, il
monitoraggio periodico delle piste, il censimento dell’uso della bicicletta tra
gli studenti degli istituti medi mestrini, la dotazione agli uffici comunali di
un certo numero di bici.
Questo contributo vuole offrire una veloce panoramica sullo sviluppo
dell’attuale rete ciclabile nel corso degli anni e fornire le informazioni
quantitative e qualitative che la contraddistinguono.
Un po’ di storia
I primi documenti di piano di una rete ciclabile urbana dell’Amministrazione comunale di
Venezia sono quelli relativi all’anno 1989. Quasi contemporaneamente,
l’Assessorato all’Urbanistica, con “Il Piano Generale delle Piste Ciclabili”, e
quello ai lavori pubblici, con lo schema dei “Percorsi Ciclabili in sede
propria”, elaborano dei progetti che raccolgono le indicazioni fino ad allora presentate dai diversi
quartieri e dalle associazioni ambientaliste mestrine.
Fino ad allora i soli percorsi esistenti, per un totale di circa 1 km,
erano quelli lungo via Sansovino, lungo
il Terraglio, mentre era stato appena approvato l’intervento sul Ponte della
Libertà per un’estensione di circa 3 km.
Il concetto di rete, che era caratteristica comune di tutte le
esperienze europee che fino ad allora avevano conseguito risultati importanti
nel campo della ciclabilità, si affermerà pertanto nel nostro territorio solo a
partire dalla fine degli anni ‘80 e si concretizzerà solo successivamente a
seguito delle elaborazioni degli uffici
dei Lavori Pubblici che ne avevano acquisito definitivamente le competenze.
Il “Programma delle Piste Ciclabili” dell’anno ’92 segna un ulteriore
passo in avanti nella costruzione dell’attuale rete ciclabile cittadina, ma
solo nel corso del 1996 l’Amministrazione comunale, anche a seguito della
redazione di un lavoro simile da parte dell’associazione degli Amici della
bicicletta, approva “Il Piano delle Piste Ciclabili”.
Allora l’estensione complessiva della rete era di circa 8 km, con
l’obiettivo di estenderla, nel giro di qualche anno, fino a raggiungere
un’estensione di circa 50 km.
Da allora la rete si è sviluppata sia sulla base del piano approvato
nel 1996 sia delle richieste dei singoli quartieri o gruppi di cittadini. Se da
un lato questa politica ha portato ad un considerevole aumento del numero di
tratte ciclabili, dall’altro ha permesso la creazione di percorsi
contraddistinti da frequenti interruzioni di continuità e senza una chiara
gerarchia dei percorsi da sviluppare prioritariamente.
Situazione attuale
Le piste ciclabili esistenti si sviluppano per circa 27 km di piste,
mono e bidirezionali diffuse sul territorio comunale.
Come si è già accennato in precedenza accanto a percorsi che presentano una discreta continuità,
permettendo il collegamento tra aree urbane e suburbane senza particolari
interruzioni, ve ne sono altri costituiti da tratte ciclabili
isolate e prive di connessione con la rete. Queste caratteristiche fanno sì che
una quota elevata delle piste esistenti sia poco funzionale e spesso presenti
punti conflittuali che diminuiscono fortemente le condizioni di sicurezza per i
ciclisti. Ne consegue l’obbligo a percorrere lunghe tratte di strade
congestionate prive di sedi separate o protette.
Dell’attuale estensione complessiva circa 10 km sono a Mestre, 8 km a
Marghera e 9 km di piste e percorsi ciclabili lungo gli assi di penetrazione
radiale e in aree suburbane.
Tra gli interventi più significativi e con elevata qualità progettuale
si evidenzia la pista ciclabile bidirezionale lungo viale S. Marco (si vedano
le fotografie allegate).
E’ inoltre importante segnalare il collegamento che dalla rotatoria di
piazzale Giovanacci a Marghera prosegue sotto la ferrovia e raggiungere il
centro di Mestre lungo via Dante e via Cappuccina per un’estensione complessiva
senza discontinuità di oltre 2 km.
Programmi di sviluppo
Si prospetta un'estensione della rete esistente dagli attuali 27 km a
oltre 50 km in una prima fase, considerando gli interventi già programmati e in
fase di realizzazione. Sono inoltre ipotizzati altri 40 km di piste ciclabili
lungo direttrici e percorsi ritenuti utili dagli uffici competenti o derivanti
da richieste dei quartieri. Per ognuno di questi si dovranno realizzare studi
preliminari sulla loro effettiva fattibilità ed eventualmente avviarne la
progettazione preliminare.
Una delle priorità confermate dal Piano riguarda il completamento dei
corridoi di collegamento con la stazione FS, e tra stazione e centro città. I
due tratti di via Querini e via Rosa oltre a via Brenta Vecchia consentiranno
di raggiungere le zone a traffico limitato e le aree pedonali senza soluzioni
di continuità.
A queste si aggiungerà la realizzazione di due piste ciclabili lungo
due degli assi stradali principali di Mestre: corso del Popolo e viale
Garibaldi.
Nel settore nord, a completamento del progettato percorso di viale
Garibaldi, si ipotizzano:
-
connessione
ciclabile da via Trezzo fino a via Terraglio tramite il sottopasso ferroviario
previsto dal programma S.F.M.R.;
-
un
collegamento con Forte Carpenedo, idoneo a collegarsi a itinerari ciclabili
extraurbani verso Mogliano.
Nel settore est sono previsti:
-
il
percorso di via Torino con relative connessioni verso via Cappuccina, via
Sansovino e viale S.Marco;
-
il
collegamento dell'insediamento Pertini con il percorso di viale S.Marco tramite
la passerella esistente su viale Vespucci;
-
i
percorsi nell'ambito di piani attuativi urbanistici in corso di studio, dei
futuri insediamenti di Bissuola e Favaro la cui realizzazione seguirà di pari
passo quella dei piani stessi.
Nel settore ovest sono previsti:
-
il
completamento dei percorsi ciclabili
lungo via Castellana e il collegamento
alla pista ciclabile di via
Paccagnella;
-
i
percorsi su via Oriago, via Asseggiano
e via Risorgimento e i relativi
collegamenti a via Miranese;
-
il
completamento del percorso di via
Brendole e il collegamento con via
Castellana attraverso l’esistente
ponte sul canale Marzenego.
Tra le opere in corso di realizzazione e programmate nei prossimi anni
è da evidenziare il realizzando Parco di S.Giuliano che prevede al proprio
interno una rete di percorsi ciclabili oltre al collegamento con la pista
ciclabile di viale S.Marco attraverso una passerella sopraelevata.
Inoltre tutti i progetti di nuove
fermate o sottopassi e sovrapassi previsti dall’S.F.M.R. prevedono la
possibilità di attraversamento e sosta da parte dell’utenza ciclistica, sia al
fine di connettere diverse zone della città sia per offrire un rapido e sicuro
interscambio bicicletta-treno.
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