FEDERAZIONE ITALIANA
AMICI DELLA BICICLETTA


FIAB - AMICI DELLA BICICLETTA - Mestre

17° cicloraduno nazionale Amici della Bicicletta
24-27 giugno 2004 - a Venezia e dintorni

 
 


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Insomma, grazie alla FIAB, Mestre e la Provincia di Venezia un paradiso per i ciclisti? No, nessuno si sognerebbe mai di fare un'affermazione del genere.
Anche se, come abbiamo visto nelle altre pagine, qui siamo sicuramente all'avanguardia rispetto ad altre realtà italiane, il confronto con i Paesi europei dove la mobilità ciclabile è importante e tutelata evidenzia quanto c'è ancora da fare.
L'associazione FIAB-Amici della Bicicletta di Mestre, consapevole di tutto ciò, è sempre vigile e in prima linea a difendere i diritti dei ciclisti e a chiedere una politica più incisiva.

Riportiamo di seguito l'articolo che compare su "Ciclostile",la rivista degli Amici della Bicicletta di Mestre, numero speciale per il cicloraduno.

Fiab - Amici della Bicicletta
via Col Moschin, 1 - 30171 Mestre (VE)
tel: 041-921515  - fax: 041-921515
email:
adbmestre@libero.it 

Nel sito web dell'associazione potete trovare informazioni sulle iniziative: www.provincia.venezia.it/bici

 
CICLISTI E PEDONI OGNI GIORNO IN PERICOLO DI VITA

Brutti tempi per ciclisti e pedoni a Mestre. Ormai non si contano più gli incidenti e in alcuni casi c'è chi ci ha rimesso la vita. E' quantomai necessario aumentare i controlli di Polizia urbana, nelle strade a rischio della città e far partire il prima possibile il sistema di monitoraggio delle telecamere. Antonio Dalla Venezia, responsabile dell'Office Bike del Comune interviene sulla sicurezza stradale dopo i ripetuti gravi incidenti di questo periodo. Per far diventare più sicure le strade cittadine per gli utenti deboli (pedoni e ciclisti) bisogna aumentare i controlli della velocità nelle strade utilizzate come piste da Formula 1 (via Fradeletto, viale Vespucci, via Orlanda, via della Libertà e via Triestina), la creazione di isole ambientali (con limite dei 30 Km all'ora) e la realizzazione di piste ciclabili. I vigili sono utilizzati soprattutto per mettere le multe nei divieti si sosta, ma non si vedono mai controlli di velocità, nelle strade dove le auto sfrecciano a 200 km all'ora. Le zone a traffico limitato poi sono tali solo a livello virtuale, perché non essendoci mai controlli le auto dei non residenti transitano come in qualsiasi parte della città. In via Pio X, non solo nessuno rispetta la ZTL, ma perfino i limiti di velocità sono ignorati. Lo stesso vale per via Circonvallazione, teoricamente ad un senso di marcia per i non residenti ma in realtà percorsa nelle due direzioni da tutti. I camion poi non potrebbero circolare liberamente nelle vie cittadine, però un anziano è stato travolto da un tir proprio in centro a Chirignago. I Vigili non devono servire solo a fare cassa, ma per garantire la sicurezza. Altri interventi che aumentano la sicurezza sono l'applicazione delle zone 30, il restringimento delle carreggiate, la trasformazione dei percorsi lineari in curvilinei, l'innalzamento degli attraversamenti pedonali, regolazione degli incroci con rotatorie. Per fare piste ciclabili ci vuole tempo, ma nel frattempo possiamo realizzare tante zone in isole ambientali, con interventi veloci e a basso costo.

Riduzione di un articolo di Michele Bugliari apparso ne La Nuova Venezia del 13 giugno 2004

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