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PROGRAMMA MOUNTAIN BIKE
A cura di Andrea Scagni
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Perché Mountain Bike
Come sempre il Cicloraduno FIAB è un momento importante di promozione del cicloturismo come forma sostenibile e rispettosa dell'ambiente di viaggiare e scoprire il mondo intorno a noi.
In questo spirito si muove anche il programma MTB: non alla ricerca di acrobazie da funamboli, quanto di un modo di scoprire le bellezze della natura e della storia nella massima libertà, il più lontano possibile dal traffico motorizzato, alla ricerca di angoli e scorci ignoti al distratto “popolo delle 4 ruote”.
Le escursioni MTB di venerdì, sabato e domenica sono quindi appuntamenti che non richiedono capacità tecniche estreme, ma sportività, curiosità e voglia di lasciarsi alle spalle il solito, onnipresente mondo dell'asfalto.
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E' ovviamente difficile, nell'Italia del Nord di oggi, allontanarsi completamente dalla frenesia della modernità industrial-cittadina, ma confidiamo che queste gite MTB raggiungano, per quanto possibile, questo obiettivo e vi rimangano nella memoria come momenti “speciali”.
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Di che bici/equipaggiamento ho bisogno?
Nessuna pretesa particolare: una MTB qualsiasi da 200 a 20.000€. Ammortizzata davanti è meglio, ma si può anche fare senza. L'ammortizzatore posteriore è del tutto optional (in gran parte non ce l'hanno neanche gli accompagnatori). Se ci avete messo i parafanghi, il portapacchi etc. perché usate la stessa bici anche in città non c'è nulla da vergognarsi: il “look” è l'ultimo dei nostri problemi, e questo vale anche per l'abbigliamento: tecnico/firmato/proletario/casual/alternativo non importa. Basta che non vi impedisca di pedalare e godervi l'escursione in libertà!
L'efficienza di cambio e freni è importante e va verificata prima di iniziare: se vi rendete conto di avere qualche problema non aspettate il momento di crisi, fatecelo sapere già giovedì sera, o la sera prima dell'escursione che volete fare: è probabile che si riesca a risolvere a tutto vantaggio della tranquillità alla partenza.
Consigliabile invece avere con sé una o due camere d'aria di ricambio: nei boschi le spine di qualche rovo sono sempre in agguato, e con la camera sostitutiva la riparazione della foratura |
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è immediata, a vantaggio proprio e di tutto il gruppo. Per la pompa o altri attrezzi invece non preoccupatevi: li portiamo noi!
Il casco è ovviamente anch'esso consigliato, specie in discesa, ma opzionale.
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GIOVEDI 19
Su Strada!
il primo giorno niente MTB: è il momento dei saluti con tutti gli altri partecipanti; ci mescoliamo ai grupponi di “stradisti”, magari convincendo gli indecisi a scegliere le nostre escursioni nei giorni seguenti.... |
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VENERDI 20
Dal Campo dei Fiori ai laghi d'Insubria
Partiamo alle 8.45 da Piazza Repubblica. Mappa del percorso
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In sella quindi per il primo itinerario, che presenta il più tipico paesaggio varesino, coeso miscuglio di montagne e acque dove alla maestosa asperità del Campo dei Fiori (in realtà, a dispetto del nome, un monte) segue una vasta e affascinante area che, senza essere pianeggiante, alterna acqua e terra quasi alla pari con laghi e paludi che si susseguono a stretta distanza. E' l'Insubria, terra dal nome poco noto ma per molti versi ancora di grande fascino naturalistico, pur in una provincia caratterizzata dalla fervida attività economica. Il percorso alterna a sentieri nei boschi e nelle radure di montagna e di pianura, mai difficili ma divertenti e veloci, le belle piste ciclabili |
che circondano i laghi più grandi, di Varese e di Comabbio. Il risultato è un'escursione di grande varietà e fascino ma sempre lontana dal traffico, per una giornata in sella alla MTB da ricordare. |
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SABATO 21
Alta e bassa Valganna Mappa del percorso
La Valganna (non è un errore, si scrive tutto attaccato) è interessante meta di escursioni per la varietà degli ambienti e dei paesaggi, così come per la presenza di segni importanti della storia e dell'attività dell'uomo.
Dapprima una stretta gola, essa si apre successivamente trasformandosi in una ridente vallata quasi di montagna anche se l'altitudine è modesta, con piccoli laghi di origine morenica e vaste e rigogliose zone prative. Dalle cime che la circondano, dove regna la quiete campestre in assenza di grossi flussi turistici, si dominano panorami grandiosi a cavallo tra Italia e Svizzera, come quelli dai belvedere del Monte Marzio, toccati dall'itinerario.
La salita prevista, su asfalto con pendenza dolce e senza strappi, evita problemi anche ai meno esperti; aiuta anche la tappa intermedia al villaggio di Boarezzo, recentemente decorato con rappresentazioni pittoriche sui muri delle abitazioni da 16 artisti contemporanei, che ben si |
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armonizzano con l'atmosfera montana e rurale del piccolo borgo.
Poco distante dalla sommità del monte si apre la radura dove troveremo l'Agriturismo Alpe dei Fiori e potremo rifocillarci. Dopo il caffè giù a capofitto nel bosco per riscendere in valle, dove si trovano le tappe di maggior rilievo per interesse storico-artistico a Ghirla e a Ganna. Nella prima località troviamo un vecchio maglio, attrezzo utile al lavoro del fabbro dei secoli passati, mosso da mulini ad acqua e ancora funzionante nonostante I tre secoli d'età. Oggi esso è proprietà della Comunità montana locale, che lo ha restaurato e valorizzato a fini di conservazione e conoscenza del patrimonio storico locale.
A Ganna la Badia di San Gemolo testimonia invece la leggenda dell'omonimo santo, decapitato nel 1047 da banditi in un'imboscata durante un viaggio in quest'area della valle. La Badia ha comunque effettive origini nell'undicesimo secolo e, pur senza possedere rilevanti opere d'arte, affascina il visitatore con l'atmosfera pregnante dei suoi mille anni di storia.
Infine due curiosità: la Madonna dei ciclisti, piccolo “santuario delle due ruote” direttamente sulla strada Bedero-Brinzio, con una miriade di targhe alla memoria di ciclisti noti e meno noti, e le Cascate del Pesech, con un salto d'acqua di 30 metri circa, raggiungibili con una breve discesa in fuoristrada poco prima di Brinzio.
Per fortuna oggi rientriamo a Varese in discesa, c'è la cena sociale che ci aspetta.... |
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DOMENICA 22
Pini, boschi e ruderi nella valle dell'Olona Mappa del percorso
Dopo la kermesse della cena sociale, domenica mattina ce la prendiamo più comoda e ci ricongiungiamo a tutti i partecipanti per una breve pedalata in città. Torniamo poi in fuoristrada, nel vasto parco pineta di Tradate, residuo della diffusa foresta planiziale che copriva la pianura padana nell'antichità, dove è ancora facile perdersi tra le innumerevoli piccole valli raffrescate dalla densa vegetazione.
Ma è ancora un arrivederci, perchè ci rivediamo a pranzo di nuovo tutti insieme al Monastero di Torba per i saluti finali. Dopo pranzo, chi deve partire subito potrà seguire gli stradisti verso le stazioni ferroviarie più vicine. Chi preferisce, o comunque coloro che devono rientrare a Varese possono invece proseguire completando l'escursione con rientro a Varese a metà pomeriggio.
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La valle dell'Olona, ambiente in parte antropizzato da diversi secoli per la disponibilità d'acqua che facilitava la vita e le attività produttive, conserva tuttavia diverse aree ancora pressoché selvagge a pochi chilometri dal capoluogo varesino e lambisce alcuni dei contesti archeologici più rilevanti della provincia: come l'area archeologica di Castelseprio, località fortificata basso-medievale spostata di 2 km. più a nord dell'abitato attuale, e per questo rimasta per secoli, dopo l'abbandono avvenuto nel XV secolo, nascosta nella foresta fino a fare quasi perdere la propria memoria.
Poco distante, ancora celata nel bosco si trova la chiesa di S. Maria Foris Portas, tra le più antiche della provincia di Varese, con un eccezionale ciclo di affreschi, dedicati alla vita di Gesù, opera di un artista orientale del VII-VIII secolo, che costituisce un prezioso e raro documento della pittura altomedievale.
Ma il punto di riferimento principale della storia della valle resta Castiglione Olona, borgo storico nobilitato dal mecenatismo del Cardinale Branda Castiglioni, che a partire dai primi decenni del XV secolo trasformò l’intero borgo e vi realizzò il primo esempio di umanesimo toscano in Lombardia.
Emozionante l'arrampicata su antico ciottolato fino alla cima del colle della Collegiata, eretta nel 1425 in forme lombardo-gotiche sulle rovine della precedente rocca. |
Smontati dalla bici ci attende la visita dell'intenso e perfetto ciclo di affreschi rinascimentali (1432) sulla vita di Maria di Masolino da Panicale, grande artista fiorentino.
Il rientro a Varese è ancora un'emozione: seguiamo i binari divelti e nascosti dalla vegetazione dell'antica ferrovia della Valmorea fino alle porte della città.
Arrivederci a Varese in MTB!!
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Le partenze, salvo diverse indicazioni, avvengono da Piazza Repubblica |
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