PERCORSO 8 Lessinia la montagna dei Cimbri
Sabato 16
Percorso impegnativo che dalla città ci porta nel cuore della Lessinia, raggiunta attraverso il canyon verde della val Squaranto. Saranno toccate le principali località, tra cui il capoluogo Bosco, e conosceremo il paesaggio carsico di questa parte delle Prealpi veronesi in cui si insediarono i Cimbri.
Cominciamo la nostra escursione dal centro di Verona e ci dirigiamo verso nord-est percorrendo piste ciclabili e strade secondarie. Superata la collina su cui possiamo ammirare il castello di Montorio, pieghiamo decisamente verso nord e dopo pochi chilometri arriviamo alla frazione di Mizzole, un tranquillo paese posto all'inizio della val Squaranto. Proseguiamo sulla stessa strada, dove incontriamo la settecentesca Villa Poggiani (con parco) e, nascosta tra i ciliegi, la piccola chiesetta romanica di S. Micheletto. Quando arriviamo al piccolo abitato di Pigozzo la valle si è ormai fatta più stretta e i pendii, prima occupati dai vigneti e dagli oliveti, sono ora ricoperti da fitti boschi. Il paesaggio comincia a mostrare la vegetazione tipica della val Squaranto, caratterizzata da boschi di carpini neri, ornielli e roverelle, alternati a pascoli. La strada sale in modo costante ma non eccessivo e le piante, ricche di fronde, ci riparano dalla calura, cosicché il pedalatore allenato può godersi lo spettacolo offerto da questa valle silenziosa ancora dominata dalla natura. Avanziamo per alcuni chilometri incontrando solo poche abitazioni, finché arriviamo quasi al termine della val Squaranto. Qui, poco dopo l'incrocio con la strada che scende da Cerro Veronese, sta per iniziare la salita vera e propria. La strada abbandona il fondovalle e, giunti in località Squaranto, le pendenze si fanno più impegnative. Alcuni tornanti ci portano a contrada Guaina, mentre un'altra rampa piuttosto tosta precede l'arrivo a contrada Campari, due piccoli abitati con case in pietra e alcune apprezzabili pitture murali. Finalmente la salita concede un momento di tregua e cominciamo a respirare. Dopo un paio di chilometri tra boschi e prati, giungiamo a Roverè Veronese, uno dei paesi in cui si insediarono nel XIII° secolo i coloni bavaresi, qui chiamati Cimbri. Siamo ormai entrati nel loro territorio e, dopo esserci rinfrescati a qualche fontana, ci dirigiamo verso un altro centro di origine cimbra, Velo Veronese. La strada è sempre in leggera salita, finché una leggera discesa ci conduce a Camposilvano, dove conviene effettuare una sosta. Qui possiamo lasciare la bicicletta e visitare il Museo dei Fossili della Lessinia e i siti naturalistici ad esso collegati: la Valle delle Sfingi e il Covolo di Camposilvano. Il museo è sorto con lo scopo di illustrare la geologia e la paleontologia dei Monti Lessini ed espone una notevole varietà di reperti, provenienti da tutte le parti del mondo. A circa 100 m. dal Museo si apre la cavità carsica denominata il Covolo di Camposilvano, un suggestivo esempio di carsismo consistente in una voragine di forma ellissoidale profonda oltre 70 metri. Immediatamente a nord si apre la suggestiva Valle delle Sfingi: un'ampia zona cosparsa di blocchi di rosso ammonitico modellati in modo bizzarro dall'azione degli agenti atmosferici, la cui forma rammenta le sfingi egizie. In passato il Covolo e la Valle delle Sfingi erano ritenuti dimora di fade e orchi, esseri creati dalla fantasia popolare. È ormai tempo di riprendere il nostro cammino. Lo facciamo con piacere: la salita e la fatica sono alle spalle, ora ci aspettano solo falsopiani e rilassanti discese. Prendiamo la strada che, sempre accompagnata da pascoli e boschi di faggio, ci porta prima alla frazione di San Francesco, quindi a contrada Squarantel, nella parte più alta della val Squaranto. Qui il paesaggio si fa più selvaggio e ci troviamo a pedalare tra rocce scoscese e dirupi. Proseguiamo godendoci il meraviglioso paesaggio. Dopo qualche chilometro giungiamo alla frazione di Valdiporro, anch'esso antico comune cimbro, e quindi a Boscochiesanuova, il capoluogo della Lessinia. Posta in posizione dominante, Bosco è un centro più grande delle piccole contrade cui eravamo abituati, dotato di una interessante chiesa parrocchiale. Prendiamo ora la strada per Erbezzo, l'ultimo paese della Lessinia che visitiamo. Il percorso è molto piacevole grazie alla foresta dei Folignani, l'ultimo grande bosco dei Lessini centro-occidentali, alla caratteristica contrada Croce e all'alto vajo dell'Anguilla, un vero gioiello naturalistico.
Ad Erbezzo, magari dopo una sosta presso un piccolo negozio di prodotti tipici, finalmente, inizia la discesa vera e propria, in cui potremo fare sfoggio della nostra abilità, o più opportunamente, scendere gustandoci il panorama, il verde dei prati e dei boschi, l'architettura di pietra delle contrade. A Lugo termina la discesa e inizia la Valpantena, con i suoi numerosi impianti per la lavorazione del marmo. In pochi minuti, arriviamo al suo centro principale, Grezzana, uno dei più importanti poli industriali del veronese. Appena superato il paese incontriamo la maestosa seicentesca villa Arvedi, con il suo splendido giardino all'italiana. Per terminare nella maniera migliore la giornata, risaliamo le Torricelle (2,8 km: ultima asperità della giornata) e a metà della discesa, ci concediamo una sosta al Santuario di Nostra Signora di Lourdes per ammirare l'incantevole paesaggio sulla città.
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