PERCORSO 12 San Giorgio Ingannapoltron una pieve tra due valli
Domenica 17
Itinerario che attraversa la bassa e media Valpolicella per raggiungere la pieve di San Giorgio Ingannapoltron, gioiello romanico-longobardo posto in posizione dominante. Le colline coltivate a vigneto, le ville e gli operosi borghi caratterizzano il paesaggio di questo tragitto.
La partenza, posta in piazza Bra, ci permette di iniziare la nostra escursione osservando alcuni dei monumenti più suggestivi di Verona: l'Arena, Castelvecchio e il Ponte Scaligero, la basilica di San Zeno. Usciamo, quindi, dalla città percorrendo la strada che segue il corso dell'Adige fino ad arrivare alla Diga, uno dei simboli della frazione Chievo. La oltrepassiamo e ci dirigiamo verso l'aeroporto di Boscomantico, centro di aviazione leggera e della locale scuola paracadutistica. In prossimità dell'aeroporto inizia la pista ciclabile del Biffis, un'opera lungamente attesa dai ciclisti e dai passeggiatori veronesi e finalmente realizzata nel 2006. Così, sollevati dalle preoccupazioni del traffico automobilistico, pedaliamo con tranquillità e spensieratezza fino a Pescantina, centro assai prospero già ai tempi della navigazione fluviale e che è tuttora uno dei centri commercialmente più attivi della provincia; l'abitato di Pescantina si distende sull'Adige con la lunga teoria delle sue case e la solenne architettura della sua chiesa. Attraversiamo il paese e ci dirigiamo verso le colline della Valpolicella. Oltrepassiamo la ferrovia e percorriamo una strada in leggera salita immergendoci nei vigneti che rendono famosa la zona. La bellezza di questa zona era nota sin dal XVI° secolo tant'è che molti nobili veronesi e veneziani hanno qui costruito le loro ville. Tra queste osserviamo villa Maria e villa Pule, con il suo viale di cipressi, i vigneti e l'ampio parco. Dopo pochi chilometri giungiamo a San Pietro in Cariano, uno dei centri più operosi della valle. Proseguiamo adesso verso ovest, prima in direzione Bure e poi verso Gargagnago. Nonostante l'urbanizzazione degli ultimi decenni abbia riempito i fondovalle di quartieri residenziali e di aree artigianali, in questa zona è ancora possibile ritrovare gli insediamenti tipici della Valpolicella: le corti rurali, le case isolate, le ville. Una delle più note ed interessanti è quella che scorgiamo sulla sinistra, villa Serego-Alighieri: il nucleo antico risalirebbe addirittura a Pietro di Dante Alighieri che il 23 aprile 1353 acquistò beni a Gargagnago, ma l'attuale villa è frutto del sovrapporsi di vari edifici. Un breve tratto in leggera salita ci separa dalla piazza di Gargagnago, caratterizzata dalla chiesa parrocchiale con la facciata in stile neoclassico. Proseguiamo il nostro cammino imboccando la strada che salendo dapprima dolcemente, poi in modo più marcato, ci porta a San Giorgio di Valpolicella, ma popolarmente chiamato Ingannapoltron (il perché di questo nome l'abbiamo appena scoperto!). La fatica della salita è ampiamente ripagata dalla stupenda vista sulla pianura, le colline moreniche e il lago di Garda. Qui ci fermiamo a visitare il più importante e più illustre monumento sacro della Valpolicella: la pieve di San Giorgio. È una delle chiese più antiche del Veronese, come indica il ciborio scolpito da maestro Orso, ritenuto dell'anno 712; costruita interamente in calcare locale, la chiesa è a tre navate chiuse ad oriente da tre absidi, mentre ad occidente una sola abside corrisponde alla navata centrale. Del tempio pagano, su cui sorge la chiesa, sono state conservate e utilizzate un'ara romana, cinque colonne rotonde e tutte diverse, un architrave ora pilastro. Riprendiamo la nostra pedalata. La salita non è finita, ci aspetta ora un tratto piuttosto impegnativo su un asfalto alquanto sconnesso. Il panorama però è sempre meraviglioso; dopo un paio di chilometri raggiungiamo Mazzurega, piccolo abitato situato su di un piccolo altopiano che domina tutta la vallata. Da qui una discesa, lunga e piacevole, con alcuni tornanti ci porta a Fumane. Proprio all'ingresso del paese transitiamo davanti alla villa Della Torre, una delle ville più interessanti della Valpolicella. Si tratta di una costruzione edificata nel XVI secolo; nel cortile interno, circondato da un portico a pilastri bugnati, sorgono due costruzioni sormontate da due torrette. Il giardino è arricchito da condotti d'acqua con zampilli, fontane e vasche, statue, scale e balaustre. Il tempietto è attribuito all'architetto veronese Sanmicheli. Lasciamo la dinamica e industriosa zona di Fumane per ritornare a San Pietro in Cariano. La strada scelta per il ritorno ci permette di addentrarci in una zona della Valpolicella ricca di vigneti. Percorrendo sempre strade secondarie arriviamo prima a Corrubio e quindi a Parona. Lungo la strada incontriamo l'ultimo capolavoro che abbiamo l'occasione di vedere: villa Santa Sofia. Ideato nel secolo XVI da Andrea Palladio, l'edificio è a due piani, raccordati da un unico ordine di colonne di stile ionico a bozze rustiche, ed è accompagnato da un parco notevole. Arrivati a Parona seguiamo il lungadige per ritornare in piazza Bra.
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