PERCORSO 11 Tra castelli, ciliegi e vino Soave
Domenica 17
Questo itinerario permette di conoscere i paesaggi dell'est veronese, caratterizzati da dolci colline intensamente coltivate a vigneto, uliveto e frutteto, da ville e dai castelli medioevali di Illasi e di Soave.
La partenza è fissata nel centro di Verona, Piazza Bra. Da qui, percorriamo circa duecento metri sulla recente pista ciclabile e prendiamo quindi a sinistra Stradone San Fermo. Poco più avanti possiamo osservare la basilica di San Fermo Maggiore, splendido risultato dell'unione di due chiese, sovrapposte ma connesse, in una sintesi esemplare di stile gotico e romanico. Attraversiamo il fiume Adige e puntiamo decisamente verso est, percorrendo l'antico quartiere di Veronetta e uscendo, quindi, dalla città passando da Porta Vescovo, così chiamata dal teloneo, l'antica tassa sui commerci che il vescovo di Verona vi riscuoteva. Pedalando su tranquille strade secondarie fiancheggiate da moderni edifici arriviamo all'abitato delle Ferrazze. Imbocchiamo ora uno degli spazi più apprezzati dai cicloturisti e dai passeggiatori veronesi: la pista ciclo-pedonale che collega Montorio a San Martino Buon Albergo. Si tratta di un sentiero sinuoso posto sull'argine che divide la fossa Murara, a Ovest, dalla fossa Zenobia (o Zenobria) a Est; le acque, gli alti alberi cresciuti sulle sponde dei due fossi e le verdi colline degradanti verso sud ci accompagnano a San Martino Buon Albergo, importante centro alle porte di Verona. Attraversiamo il paese, dirigendoci verso est, e prendiamo quindi la strada secondaria che, attraverso Casette Marcellise, ci porta nella bassa valle di Mezzane. Si tratta di una zona contraddistinta a sud da una vasta pianura, a nord da colline fortemente coltivate a viti, ciliegi e olivi. Proprio su una di queste colline possiamo ammirare la chiesa di San Giacomo al Grigliano risalente al XIV° secolo, con la rara armonia dei suoi cinque absidi e delle sue linee gotiche. Riprendiamo quindi il cammino e godiamoci la tranquillità di queste strade di campagna che collegano le abitazioni rurali, costruite nella pianura tra le valli di Mezzane e di Illasi. Quando sullo sfondo, proprio davanti a noi, cominciamo ad intravvedere, sulla sommità di una collina, il castello di Illasi siamo giunti al Progno, un ampio torrente dal corso accidentato solitamente privo d'acqua. Lo guadiamo e, dopo poco, arriviamo all'abitato di Santa Giustina, dove è opportuno effettuare una breve sosta per osservare l'omonima chiesetta, gioiello romanico risalente all'XI° secolo. Riprendiamo il nostro percorso e, in pochi minuti, raggiungiamo Illasi. È un paese dalla forte e ben radicata vocazione agricola, testimoniata anche dagli edifici del mercato e della cantina sociale. Feudo dei Pompei - una nobile famiglia veronese di valorosi condottieri - Illasi fu amministrata, dal secolo XVI fino all'età napoleonica, da esponenti di tale casato. Qui costruirono due splendide ville: la Sagramoso Perez-Pompei e la Pompei-Carlotti. La prima, con il suo vastissimo e meraviglioso parco che si estende fino alla sommità della collina orientale, è formata da un corpo centrale e da due ali, con lunghe barchesse e scuderie. La seconda, situata su un lato della piazza principale del paese, si compone del corpo centrale, con il pronao a quattro colonne e due brevi ali laterali, e da due corpi perpendicolari e due torrette a base quadrata. Le due torrette laterali, collegate al corpo centrale, probabilmente in origine erano colombaie. Attraversiamo la piazza di Illasi e prendiamo la strada che, tra due file di cipressi, sale verso la sommità della collina. L'ascesa è continua ma dolce e, tra viti e ulivi, ci porta in cima al crinale che separa la val d'Illasi dalla val Tramigna. Con una breve deviazione arriviamo ai piedi delle imponenti strutture del castello che domina la valle. Costruito nel Medioevo e donato poi agli Scaligeri, il castello fu distrutto agli inizi della dominazione veneziana, quando le fiamme devastarono tutte le case entro il recinto del maniero. Dopo aver gettato un ultimo sguardo allo splendido panorama, proseguiamo il nostro tragitto scendendo lungo una strada sinuosa e piacevole che ci porta in val Tramigna. Proprio all'altezza della cantina sociale, incrociamo la strada che percorre la valle e, seguendo il corso del torrente, raggiungiamo Soave. Si tratta di una cittadina medievale racchiusa in una intatta cinta muraria, turrita e merlata, che risale fino alla cima del colle su cui svetta il Castello. Concediamoci una gradevole passeggiata tra i vicoli, le chiese e i palazzi. È giunto ormai il momento di riprendere la via del ritorno, così ci dirigiamo verso ovest e dopo un lungo tratto pianeggiante arriviamo alla frazione di San Vittore, dove inizia la salita che porta all'elegante abitato di Colognola ai Colli. Da qui possiamo goderci, un'ultima volta, il meraviglioso paesaggio offerto dalla bassa val d'Illasi. Ci attendono ora una ripida discesa lungo una strada circondata da alberi rigogliosi, quindi un percorso pianeggiante che ci riporta ai primi sobborghi di San Martino Buon Albergo. Da qui, seguendo strade poco trafficate e percorsi ciclabili rientriamo nel centro di Verona.
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